Come ci è venuta, non si sa. Eppure, qualche tempo fa, in questo articolo, ce ne siamo venuti fuori con questa frase: il trapano è l’utensile elettrico più chiesto in prestito… e meno restituito!
Siamo ancora di questa idea? Assolutamente sì!
Breve storia del trapano (elettrico)
È meglio specificare, che parliamo del trapano elettrico. Perché il desiderio umano di “fare buchi” risale a molto, molto tempo fa. Sono addirittura gli archeologi a rinvenire oggetti forati – perline, oggetti d’osso e legno. Certo, all’inizio – parliamo del Paleolitico! – si lavorava con strumenti che dire rudimentali è dir poco… anche se, a onor del vero, il trapano ad arco (inventato 8000 anni prima di Cristo) è utilizzato tuttora in certi laboratori orafi tradizionali.
Sono i cinesi a inventare il principio del trapano a percussione (questo nome ritornerà a breve), che permette di fare buchi più profondi, larghi, e su materiali più duri. Ah, era il 500 avanti Cristo!
Il trapano che usiamo oggi inizia a prendere forma a fine Ottocento, con l’invenzione del motore elettrico. Il trapano Fein, dal nome dei fratelli tedeschi che l’hanno inventato, è del 1895.
Ed eccoci negli anni Duemila abbondanti, con un’ampia scelta di strumenti – da quelli buoni per l’hobbistica ai prodotti semiprofessionali, fino a veri e propri gioielli della meccanica. Il trapano di oggi può forare quasi ogni materiale… concesso che gli si associ la giusta punta!
I trapani al giorno d’oggi
Di trapani ne esistono diversi (pensavi che ti avevamo confuso abbastanza con levigatrici e smerigliatrici, eh?). Vediamo in breve una prima classificazione.
Trapano a batteria
Pratico, leggero e maneggevole, il trapano a batteria ti libera del fastidio del cavo elettrico. In cambio, devi accontentarti di una potenza ridotta: ti va bene?
Trapano a percussione
Il trapano a percussione permette di fare fori più larghi, su materiali più duri. Le marce diverse e un regolatore della velocità ti permettono di agire al meglio.
Martello perforatore
Ideato per forare il calcestruzzo, il martello perforatore va usato con consapevolezza: pena il danneggiamento del materiale che stai forando (non per niente, viene spesso usato nelle opere di demolizione). La differenza con il precedente trapano a percussione è fondamentalmente la precisione, che non è il punto forte del martello.
Trapano a corona diamantata
Il fuori categoria. È pensato per i lavori di grande portata.
Trapano avvitatore
Unisce in un unico attrezzo l’attitudine al foro del trapano elettrico, alla capacità di avvitare dell’avvitatore. In genere, si tratta di attrezzi a batteria, il che permette un’altissima maneggevolezza.
La differenza tra trapano elettrico e avvitatore
O meglio dire… le differenze. In realtà, sono pochi i punti di contatto tra questi strumenti. Queste le differenze:
- L’avvitatore avvita, grazie alle speciali punti, viti. Il trapano, invece, fora. E fin qui, è facile.
- La velocità di rotazione. Quella dell’avvitatore è più bassa. in più, questo strumento prevede un meccanismo a frizione regolabile, che ne interrompe automaticamente la corsa (serve per non “spannare” la vite). Anche un buon trapano ha comunque un variatore di velocità.
- La potenza. Quella richiesta dall’avvitatore è molto più bassa, tanto che la maggior parte degli strumenti – eccettuati quelli professionali e industriali – è alimentata a batteria.
- L’attacco delle punte. Quello del trapano è cilindrico, quello dell’avvitatore esagonale.
Questo elenco spiega che per ciascun lavoro serve il giusto attrezzo… oppure no? Esistono infatti in commercio diversi adattatori, che permettono di montare sul trapano gli inserti per avvitare e, viceversa, montare punte da foratura sull’avvitatore. In questo modo, il mercato si è avvicinato a chi prevede di avere un solo attrezzo.
Si tratta di soluzioni intermedie, non ottimali, ma che possono rivelarsi adeguate a seconda del tipo di lavoro da fare.