Nell’ambito delle nostre guide per costruire casa, iniziamo a dedicarci all’impianto elettrico. Ora, è chiaro che non si può pensare di realizzare da zero un impianto elettrico senza avere esperienza. Ciò non toglie che dei piccoli lavori possono essere fatti in autonomia.
Per questo, partiamo prima con la madre di tutte le avvertenze:
Quando lavori sull’impianto elettrico, ricordati di TOGLIERE SEMPRE LA CORRENTE A TUTTO L’IMPIANTO. Si fa abbassando l’interruttore generale sul quadro elettrico. Non mancare di verificare che luci ed elettrodomestici siano quindi spenti.
Questo vale anche se devi fare operazioni che non riguardano direttamente le prese elettriche, ma si svolgono nei loro pressi.
Cos’è una scatola di derivazione
La scatola di derivazione è un contenitore di plastica, la cui funzione è quella di ospitare prese elettriche e interruttori, e permettere di realizzare una o più derivazioni dell’impianto elettrico principale.
Le scatole di derivazione sono incassate nelle pareti. La loro posizione vive di due caratteristiche principali:
- funzionalità. Ci sono delle regole che permettono di posizionare al meglio le nuove scatole: ad esempio, le prese a spina dovrebbero essere installate a 17,5 centimetri da terra; quelle per il controllo delle luci a 90 centimetri da terra; le prese per gli elettrodomestici di cucina, a 110-120 centimetri. Infine, quelle montate sui battiscopa o sulle canalette apposite dovrebbero stare a 7 centimetri da terra;
- estetica. Una volta ci si faceva meno caso: è per questo che quando si ristruttura una vecchia casa, spesso ci si ritrova a chiedersi “ma perché hanno messo una presa qui”? La posizione delle prese, infatti, andrebbe pensata con testa – e possibilmente, con l’aiuto di qualcuno che abbia il senso del progetto.
In genere, le scatole di derivazione andrebbero posizionate dietro alle porte o dietro a mobili facili da spostare. Infine, la scatola va scelta in base alla quantità di cablaggi che vanno fatti all’interno (troppi cablaggi, oltre a rendere difficile il lavoro, impediscono la corretta dissipazione del calore), e del punto in cui andrà installata.
La scatola di derivazione è la parte interna della cosiddetta scatola portafrutti, cioè il “contenitore” che racchiude prese, relè, interruttori, deviatori, pulsanti e punti luce.
E adesso, passiamo alla parte pratica.
Come si monta una scatola di derivazione
La prima cosa, come ci piace dire, è quella di predisporre l’area di lavoro e gli attrezzi necessari per lavorare in ordine e sicurezza. Quindi:
- Dotarsi di tasselli di plastica, viti a testa piatta, martello, trapano, cacciavite, taglierino, seghetto da ferro, lima, giunti dritti e gancetti di plastica. Ovviamente, serviranno la cassetta di derivazione da installare e qualche segmento di canalina o tubo di derivazione.
- Togliere la corrente generale.
Dopodiché, si comincia:
- segna con la matita il punto esatto in cui andrà la cassetta;
- fora in corrispondenza delle quattro viti;
- inserisci i tasselli di plastica, spingendoli all’interno con uno strumento morbido;
- blocca la cassetta al muro con le quattro viti a testa piatta. Non forzare le viti, per evitare di rompere la cassettina.
Ora, si passa al lavoro vero e proprio sulla scatola di derivazione:
- taglia i passacavi presenti sul bordo esterno della scatola con il taglierino;
- fissa al muro la prima canalina, inseriscila all’interno dei passacavi, e assicura al muro la canalina con gli appositi gancetti;
- per collegare una scatola con una scatola preesistente, usa dei raccordi rettilinei.